A tu per tu con il cliente.

Cliente: Architetto, sto pensando di vendere casa, ma non so da dove cominciare. Mi sembra tutto così complicato.

Architetto: Capisco. Vendere una casa non è mai semplice. Oggi ci sono però tanti strumenti e professionisti immobiliari preparati che possono aiutare a rendere l’esperienza positiva per te e per chi acquista.

Cliente: Strumenti? Cosa intendi?

Architetto: Beh, per fare davvero la differenza servono impegno e formazione continua da parte dei professionisti, ma soprattutto bisogna saper scegliere gli strumenti giusti. Pensa a tecniche di home staging, rendering realistici, o tour virtuali che aiutano a presentare meglio la casa.

Cliente: Interessante... Ma funziona davvero? Non basta mettere l'annuncio online?

Architetto: No, non basta. Come in tutte le professioni, non è solo questione di numeri. Serve qualità. Bisogna capire cosa vuole il cliente e cosa si aspetta, perché vendere ed acquistare una casa sono momenti importanti nella vita.

Cliente: Immagino che chi visita una casa vuota faccia fatica a immaginarla abitata.

Architetto: Esatto! Durante una visita, se una casa è vuota o ha un arredamento poco gradevole, è difficile immaginare il suo potenziale. E poi ci sono altri ostacoli: odori sgradevoli, oggetti personali che mettono a disagio, inquilini impreparati… I professionisti immobiliari lo sanno bene e ce lo confermano costantemente.

Cliente: Quindi la prima impressione conta tantissimo?

Architetto: Sempre! Anche la pulizia degli ambienti è fondamentale. Se la casa non è pronta per essere valutata al meglio, il rischio è che i visitatori abbassino le loro aspettative o decidano di non considerarla affatto.

Cliente: Ma un render non potrebbe bastare?

Architetto: Dipende. A volte il render non riesce a far percepire davvero gli spazi. Le persone vogliono immaginare come sarebbe vivere lì, con le proprie cose.

Cliente: Ha senso. Quindi più una casa risponde ai gusti del cliente, più è facile venderla?

Architetto: Esattamente. Gli agenti immobiliari e gli investitori più esperti lo sanno bene. Li chiamo scherzosamente "professionisti illuminati"!

Cliente: E perché "illuminati"?

Architetto: Perché capiscono quanto sia importante una comunicazione personalizzata. Ogni immobile è unico, ogni cliente è unico. Bisogna tenerne conto per ottenere i migliori risultati.

Cliente: Mi sembra quasi un approccio su misura...

Architetto: Lo è. Le richieste del mercato confermano che quando un immobile viene comunicato in modo emozionale e sensoriale, i risultati sono migliori.

Cliente: E come si decide quanto investire per valorizzare un immobile?

Architetto: Serve un’attenta valutazione per capire come renderlo interessante per il target giusto, senza spendere più del necessario. L'obiettivo è sempre ottimizzare gli investimenti e migliorare l’esperienza d’acquisto. Noi, come home stagers sappiamo dare le risposte giuste.

Cliente: Con la concorrenza di oggi non è facile distinguersi…

Architetto: Esattamente. Per restare competitivi, bisogna trasformare la compravendita in un’esperienza positiva e dimostrare il valore aggiunto di un vero professionista. La nostra collaborazione con i professionisti immobiliari e con i clienti sta portando ottimi risultati per tutti!

Perché ti dicono di NO

Undici anni fa, con qualche immagine ed alcuni dati, ci siamo presentati ai professionisti immobiliari convinti del loro entusiasmo per l'Home Staging applicato ai loro immobili. I vantaggi erano chiari e presentare la casa sul mercato al meglio permetteva di ottenere maggiore guadagno ed una commercializzazione più veloce. Dunque, perché non applicare questa tecnica su tutti gli immobili?

Dopo tutti questi anni abbiamo capito quanto non sia semplice far comprendere che un piccolo investimento sulla casa può dare grandi vantaggi e competitività sul mercato, soprattutto turistico.

Inoltre, il nostro scenario è differente da quello americano, dove è nato l'Home Staging ed occorre valutare altri parametri.

Ma con le giuste considerazioni siamo convinti di quello che diciamo e del vantaggio competitivo reale che si produce su un immobile quando creiamo valore.

I dati, anche se ancora pochi parlano chiaro,

una cosa bella si apprezza, viene valutata bene e crea emozioni positive che spesso convincono le persone a sceglierla.

Ma perché allora, anche quando ci sono tutti questi presupposti, non si arriva alla stessa conclusione con chiunque?

Beh, fondamentalmente siamo diversi ed ognuno di noi fa in maniera differente le sue scelte, seguendo parametri ed esperienze personali. Quello che c'è comunque da capire è che perdere genera un vero e proprio dolore emotivo.

Tanto che paradossalmente, il pensiero di perdere porta talvolta a rinunciare a vincere.

Poiché il nostro cervello emotivo è progettato per evitare le perdite, la maggior parte delle persone si comporta in modo irrazionale, nel senso che

preferisce guadagnare di meno pur di evitare le potenziali perdite.

Dunque sappiamo che perdere ci fa vivere emozioni negative e la mente valuta inconsapevolmente questo stato d'animo doloroso e cerca di evitarlo. Così non vengono considerate le possibilità che si hanno, ma solo quelle che ci fanno fallire e questo crea la paura.

“L’idea di una perdita potenziale gioca un ruolo molto importante nei processi della decisione umana. Infatti, le persone sembrano più motivate ad agire dal timore di una perdita che dalla speranza di un guadagno.” ( Robert B. Cialdini, Le armi della persuasione).

Il successo e l'esperienza di Aveo in Francia confermano queste considerazioni. La possibilità di essere rimborsati in caso di insuccesso aiuta a eliminare questa paura e convince le persone ad utilizzare l'Home Staging. Certo anche qui occorre tener conto delle tecniche di valorizzazione e le diverse aspettative del mercato. Ma considerando veramente com'è la mente umana probabilmente questa è una strada vincente.

Dunque non ci scoraggiamo quando, anche di fronte ad evidenti vantaggi le persone ci dicono di no. Non tutti vogliono affrontare i rischi, ma può anche essere che non abbiano compreso veramente ciò che gli proponete.

In ogni caso non c'è strada alternativa: il successo passa dal "rischio di fallire" e più riusciamo a far comprendere che questo rischio è minimo, più ci daranno fiducia e si affideranno alla nostra professionalità.

Quelle delle tendine ...

Sono un architetto e sono donna, quindi in qualche modo dovrei essere abituata a sgomitare nel mondo del lavoro per far valere le mie competenze.

Eppure, quando diversi anni fa ho iniziato a proporre l'Home Staging nel mercato immobiliare sono rimasta praticamente sconcertata.

Certo non è sempre facile spiegare una nuova tecnica, una metodologia differente che comunque viene già utilizzata in altri Paesi da più di venti anni. Mi proponevo in un mercato dove molti professionisti, in gran parte uomini, ritenevano dopo una certa esperienza di sapere già tutto.  Eppure avevo i numeri da mostrare, le percentuali, calcoli fatti su dati reali e statistiche vere.

Ma il risultato di lunghe spiegazioni spesso era interpretato come il semplice posizionamento di tendine alle finestre. Cioè, secondo loro il nostro lavoro si riduceva ad una semplice pulizia e qualche oggetto per abbellimento.

Il lavoro dell'Home Stager è in realtà molto più complesso.

L'immobile viene analizzato per il suo potenziale e la presentazione sul mercato deve comunicare in maniera semplice questo suo valore.

Facile? Beh, direi di no. O almeno non si riduce ad un semplice abbellimento. L'intervento necessario deve rispondere a stretti parametri di spesa e la scelta nel posizionare arredi, colori, luci e tutto il necessario  ha una cura del dettaglio che spesso non viene evidenziata.

L'Home Staging è una tecnica di marketing, non lo dimentichiamo e risponde ai nuovi bisogni che il mercato sta rilevando.

Eppure, ancora oggi quando ad un convegno o in una agenzia immobiliare spieghiamo il potenziale di questa tecnica molti ancora interpretano il nostro lavoro come ornamentale e non strategico, come i risultati invece dimostrano.

Quindi Home Stager non mollate!

In alcuni mercati più attivi questa tecnica si sta sviluppando e questo settore molto maschile comprenderà a suo tempo l'importanza e l'efficacia dell'Home Staging.

Ma soprattutto non ci dirà più: "voi siete quelle delle tendine, giusto?"